sabato 16 ottobre 2010

Partita falsata

La Federazione giuoco calcio della Serbia, a seguito degli incidenti avvenuti a Marassi causati da propri "tifosi" se così si possono chiamare di sponda ultranazionalista chiede la ripetizione dell'incontro e alcuni quotidiani italiani, per voce dei propri giornalisti, si scandalizzano; perchè?
Forse perchè all'Italia tutto sommato lo 0-3 a tavolino fa più che comodo per la qualificazione ai campionato Europeo?
Forse qualcuno non ricorda l'ultimo precedente risalente a qualche anno fa in occasione della morte di Gabriele Sandri quando Atalanta-Milan fu sospesa a causa delle intemperanze dei tifosi bergamaschi per poi essere rigiocata qualche mese dopo?
E' giusto nel caso in essere applicare il principio della responsabilità oggettiva, punire un intero paese, calpestare la passione e l'attaccamento sportivo di milioni di persone la cui unica colpa è quella di appartenere alla stessa bandiera di questi pochi facinorosi che, tramite comportamenti a dir poco indecorosi, hanno in ogni modo tentato di rovinarne l'immagine dando origine ad atti vandalici?
Questa volta mi trovo proprio d'accordo con Blatter, smettiamola di rovinare i risultati sportivi e facciamo valere una volta tanto il buon senso. Se si dovesse ripetere la partita, mi auguro che l'interpretazione del caso in questo senso non rimanga fatto isolato, ma vada a costituire un robusto precedente. In Italia ricordo in passato interi campionati falsati per l'applicazione di questo principio assurdo per il quale sono le società sportive che pagano le colpe di qualche imbecille.
Non sarebbe più opportuno avere norme diverse e maggiormente coercitive, Forze di Polizia più "interventiste" e meno tolleranti verso comportamenti violenti accompagnate da una giustizia che si riveli più rapida, maggiormente conforme alle esigenze sociali e che rendesse preponderante l'applicazione della responsabilità individuale in casi di questo genere?
Da parte mia ricordo ancora quando nel 2000, dieci anni fa, possedevo l'abbonamento di una società calcistica e la Domenica col mio cuginetto, un bambino che allora aveva undici anni mi recavo allo stadio ed entrando, ogni volta gli veniva sequestrata dal sacchetto la bottiglietta d'acqua da mezzo litro che si portava insieme al panino (il bambino era diabetico).
Penso sia lecito chiedersi come fanno certi individui che dovrebbero essere sottoposti a perquisizioni e controlli ad entrare nello stadio e ad introdurvi spranghe e attrezzature di vario genere che corrispondono a vere e proprie armi improprie (riguardo allo stadio di San Siro/G. Meazza ricordo perfino di un motorino lanciato sulle gradinate dal secondo anello.) Se qualcuno mi può aiutare a capire che mi scriva!

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